Il monito di Zuckerberg
I social network sono un canale importante per il mercato immobiliare. Lo scorso febbraio ha fatto discutere l’affermazione di Mark Zuckerberg di chiudere Facebook e Instagram in Europa. Niente panico, però. Anche se tutto è possibile, è improbabile che nei fatti si vada oltre le dichiarazioni.
In occasione del rapporto annuale di Meta (il nuovo nome del social blu) alla commissione statunitense di vigilanza sulla borsa, è stato detto, in sintesi, che se nel 2022 l’Europa non accetterà di avere un “approccio pragmatico e proporzionato” in tema di privacy, i due principali social globali potrebbero essere costretti a lasciare il vecchio continente per non subire gravi danni economici.
Il tema riguarda la raccolta e la conservazione dei dati che sono la principale fonte di profitto a sostegno del social network. La disciplina in tema di privacy transatlantica tra USA e UE è in stand by da luglio 2020 quando la Corte di Giustizia UE ha invalidato l’accordo Privacy Shield poiché non garantiva che il trasferimento di dati dei cittadini europei a paesi terzi rispettasse gli standard comunitari. Attualmente sono in corso negoziazioni per trovare una soluzione mediata.
Una vera dipendenza da social network
Ti ricordi quando ti sei iscritto a Facebook o ad Instagram? Ti ricordi quando non esistevano, oppure sono un elemento che ti sembra abbiano sempre fatto parte della tua vita?
Entrati nelle case i primi personal computer, si è creata via via una dipendenza verso il loro utilizzo. L’accesso a internet ha accelerato questo processo e l’arrivo di notebook, tablet e smartphone ha chiuso il cerchio con una interconnessione real time.
Protagonisti assoluti di questa attività digitale sono i social network, dove il primato dimensionale va a Facebook, Instagram e al servizio di messaggistica WhatsApp. La natura generalista di questi media ha coinvolto una larga fetta della popolazione globale, anche se l’arrivo di tanti altri social network “di nicchia” sta erodendo attenzione e interesse (e utenti) agli storici protagonisti.
Ad oggi tutti, in diversa misura, abbiamo sviluppato una dipendenza dai social, tale che ormai li consideriamo elementi indissolubili dalla nostra quotidianità. Se venissero a mancare sarebbe un evento traumatico per molti.
Marketing immobiliare e lead generation
Raggiungere e promuoversi nei confronti di quanti più potenziali clienti è un aspetto cruciale della professione immobiliare. Non è più possibile attendere gli incarichi sulla porta dell’agenzia. Adesso è indispensabile portare l’agenzia al cospetto del pubblico.
I professionisti del settore hanno capito il potenziale di distribuzione dei contenuti impliciti nei social media. Il brand, veicolato da contenuti interessanti e dedicati, può raggiungere amici ed amici degli amici in misura esponenziale. Gettare le reti nel web tramite i social network è divenuto il modo più rapido ed efficace per raccogliere contatti. Uno strumento acquisito e dato per scontato nella pratica quotidiana di ogni agente immobiliare.
L’importanza di avere un piano B
L’eventualità minacciata dal rapporto Meta mette in discussione molte delle strategie di marketing e di comunicazione adottate dagli agenti e dalle società immobiliari, grandi e piccole.
I browser di navigazione bloccano in modo preventivo i cookies, i sistemi di tracciamento automatico sono sempre più inefficaci. Raccogliere dati da trasformare in contatti e provvigioni è diventato più complicato.
Anche se la diatriba normativa dovesse definirsi, cosa molto probabile, la domanda sul tavolo è: hai pensato ad un piano B?
Migrare su altre piattaforme, magari più trendy, tipo Tik Tok, come già sta cominciando ad accadere negli USA? Puntare su strategie Zero-party Data, in cui i dati non vengono estrapolati dalla registrazione ai siti e dalle transazioni operate, ma conferiti al brand in modo intenzionale dall’utente?
Il segreto del successo dipende anche dalla capacità di non adagiarsi su un sistema, considerandolo immutabile, ma di sapere ipotizzare sconvolgimenti inattesi e predisporre una forma mentale per adottare le giuste contromisure.
Blog e newsletter, per esempio, sono elementi di una strategia che ti permette di creare comunità di interesse che possono sopravvivere e prosperare anche in caso di chiusura dei social network. Il vero valore non risiede nell’interazione legata al post, quanto alla forza della relazione tra te e la tua comunità.
Ed ecco perché dovresti fare tua la provocazione di un noto esperto di marketing che in un articolo chiedeva: costruiresti la tua casa (la tua comunicazione aziendale) su un terreno in affitto (i social network)?