Tactical urbanism, la parola d’ordine dei visionari
Alcuni gruppi di cittadini hanno influenzato per sempre le sorti della riqualificazione urbana di molte città nel mondo.
C’è una parola d’ordine che da qualche anno è in voga fra gli urbanisti, tra quei professionisti che si occupano della progettazione, della riqualificazione e della tutela delle città, del territorio, dell’ambiente e delle costruzioni.
Si tratta del termine urbanistica tattica, dall’inglese “tactical urbanism”. La sua definizione è stata introdotta nel 2015 da Pedro Gadanho, architetto portoghese, ex curatore del MoMa di New York, oggi direttore artistico del Museum of Art, Architecture and Technology (MAAT) di Lisbona.
Ma cosa significa esattamente? Secondo Mike Lydon, co-autore di The Tactical Urbanists Guide to Materials and Design, l’urbanistica tattica “è un’azione a breve termine, caratterizzata dall’alterazione temporanea delle infrastrutture cittadine, attraverso iniziative guidate dai cittadini, per promuovere un cambiamento a lungo termine“.
Un buon esempio sono le piste ciclabili pop-up spuntate in molte città durante la pandemia di Covid-19. Si tratta di soluzioni economiche, semplici e scalabili, il cui obiettivo è quello di innescare un cambiamento più profondo e duraturo.
Parliamo di maggior sicurezza stradale, di un utilizzo dello spazio pubblico più funzionale e altro ancora.
Nata dalla frustrazione per il lento e complesso processo di approvazione di ogni miglioria delle infrastrutture cittadine, ben presto l’urbanistica tattica è diventata un canale per gli attivisti, che hanno trovato un modo per accelerare il cambiamento all’interno delle loro comunità.
I primi esperimenti di urbanistica tattica
Da New York, a Miami, a San Francisco, negli ultimi dieci anni il Tactical Urbanism ha avviato una trasformazione profonda nel modo in cui le comunità pensano allo sviluppo e alla realizzazione dei progetti.
- A San Francisco, ad esempio, un gruppo di cittadini era avvilito dalle auto che vagavano nella pista ciclabile su un particolare tratto di strada. La soluzione è stata quella di installare una lunga fila di pistoni del water per creare una barriera, garantendo la sicurezza dei ciclisti. La città ha preso atto dell’efficacia del progetto e ha deciso di collocare una barriera permanente.
- A Washington DC, due residenti locali si sono incaricati di dipingere un passaggio pedonale vicino al luogo di un incidente mortale con un pedone. Questa azione all’apparenza insignificante, non solo ha migliorato la sicurezza dell’incrocio, ma ha anche inciso sulla tranquillità alla comunità, consentendo spostamenti più piacevoli.
- A Miami, in Florida, un gruppo di persone composte da sostenitori, ambientalisti e residenti della comunità ha trasformato un tratto di ferrovia parzialmente abbandonato in un parco e in un sentiero. L’area ha ora, allo stesso temo, una funzione panoramica e pratica, fornendo un passaggio che collega cinque scuole, quattro parchi, due nodi di transito e numerosi distretti di quartiere.
I cittadini sentono una maggiore autonomia e una crescente responsabilità verso i loro quartieri, e le città hanno iniziato a raccogliere i frutti di questi esperimenti poco costosi ma profondamente utili.
Urbanistica tattica a Milano
Nel settembre 2018, il Comune di Milano ha varato il programma “Piazze Aperte”, in collaborazione con Bloomberg Associates, NACTO e GDCI. Il programma utilizza l’urbanistica tattica “per generare spazi pubblici al posto di strade o intersezioni ridondanti, attraverso la realizzazione di interventi leggeri, veloci ed economici in via Sperimentale”.
Secondo il documento di presentazione del programma, “Il carattere temporaneo degli interventi consente di agire rapidamente e testare soluzioni in maniera reversibile, prima di investire tempo e risorse in una sistemazione strutturale definitiva, anticipando gli effetti con benefici immediati e supportando il processo decisionale verso una soluzione permanente”.
Nel 2019 il Comune ha invitato, con un avviso pubblico, tutti i cittadini a proporre interventi sugli spazi pubblici, applicando i principi di natura sociale insiti nel concetto originale dell’urbanistica tattica.
Il risultato dei primi esperimenti ha migliorato l’estetica sul piano dell’arredo urbano. Qualche problema, invece, si è verificato con la gestione del traffico veicolare. In questo caso è necessario uno studio a monte dell’intervento che non sottragga spazio cruciale alla viabilità.
Da Piazza Angilberto II a Piazza Dergano, da Porta Genova a Via Venini, e ancora da Via Pacini a Piazzale Bacone, gli interventi si sono moltiplicati e riguardano:
- la modifica della segnaletica e della viabilità,
- l’aumento dello spazio pedonale,
- l’istituzione della zona 30 e di percorsi ciclabili,
- la posa di elementi di arredo urbano come panchine, tavoli da ping-pong, tavoli da pic-nic, rastrelliere per le bici e piante in vaso.
Da interventi temporanei a progetti definitivi
Questa forma di “guerriglia urbanistica” ha prodotto risultati così vantaggiosi che i sindaci di tutto il mondo hanno adottato la via della collaborazione.
A Milano sono diversi i progetti nati da queste azioni e ora in fase di realizzazione:
- A Porta Genova, col Progetto StrategieGreen 2020 sono stati approvati interventi di arredo urbano e creazione di aree verdi. L’attuazione potrà avvenire attraverso un partenariato promotore strategico aperto e un modello di gestione a costo zero per l’Amministrazione, o in cofinanziamento tramite sponsor a diverso titolo.
- In Piazza Angilberto II, è stata ristretta la carreggiata dalla parte della piazza adiacente a via Bessarione ed è stata realizzata una nuova pista ciclabile su via Comacchio, favorendo un collegamento con piazza Ferrara. Per far fronte all’incremento del traffico veicolare nelle aree limitrofe, si è intervenuti rimodulando i tempi dei semafori.
- In piazza Dergano, il marciapiede sul lato nord della piazza è stato collegato con il nuovo spazio pedonale ottenuto recuperando metri quadrati di area stradale. Lo spazio è stato ridisegnato per includere posti a sedere, aree per bambini, rastrelliere per biciclette private e bike sharing. Dopo una sperimentazione di dodici mesi e un confronto positivo con gli abitanti del quartiere, l’intervento è stato integrato in via definitiva.
- In Piazzale Bacone, il riordino della viabilità che comprende la pista ciclabile e la connessione tra corso Buenos Aires, piazza Lima a piazza Piola, oltre alla rimozione dei binari tranviari non più utilizzati, verrà avviato nel corso del 2022.
Urbanistica tattica, un virtuosismo che parte locale e diventa globale
È una relazione vantaggiosa tra cittadini ed amministrazioni quella che, grazie a questi interventi, ha prodotto migliorie al territorio e risparmio di tempo e denaro. Mentre l’implementazione a lungo termine richiede il sostegno attraverso finanziamenti o autorizzazioni da parte dei comuni, le soluzioni temporanee possono essere predisposte attraverso piccole azioni.
La pandemia ha reso più evidente il bisogno di soluzioni innovative rapidamente implementabili. Gli urbanisti tattici hanno sfruttato questo senso di urgenza, sperimentando modi unici per soddisfare nuove esigenze.
In molti casi queste soluzioni possono essere replicate anche in altre comunità, accelerando il progresso per le città che affrontano sfide infrastrutturali simili. Il cambiamento è locale, ma l’impatto di questi progetti ha già avuto, senza alcun dubbio, un riverbero a livello globale.