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Milano capitale del “city pop” per la locazione?

Milano capitale del "city pop" per la locazione?

Torna un’opportunità nel post pandemia

City pop e micro living indicano tipologie immobiliari di modesta dimensione, massimizzate nell’efficienza degli spazi e nelle dotazioni tecnologiche.

Durante gli ultimi 12 mesi abbiamo ascoltato e letto numerose informazioni sull’esigenza di più spazio all’interno delle case, dove prevedere zone da destinare al lavoro. Abbiamo immaginato la fuga dalle città, si è molto giocato sul binomio “smart working” – “south working” e si è data per smarrita l’appetibilità di immobili piccoli da mettere a reddito.

Man mano che gli scenari cambiano, tutto si avvia verso un nuovo equilibrio, dove molte abitudini sono cambiate, ma alcune esigenze ritrovano conferma anche nell’immobiliare.

È vero che l’home working e lo smart working rimarranno opzioni percorribili, tuttavia gli uffici dovranno ritrovare una nuova identità, gli spazi produttivi essere ripensati.
La città – e Milano è la massima espressione italiana di metropoli europea – resta catalizzatrice di interessi economici e di vivacità, di mescolanza di idee e creatività, un insieme che va ripensato, ma che è irrinunciabile per la nostra società.

Un insieme talmente ricco di numeri dove possono convivere anche tendenze contrapposte. La Milano come capitale del city pop parla a tutte quelle persone che per ragioni di studio o lavoro necessitano di una soluzione abitativa temporanea (locazione di medio o lungo periodo) di qualità, accessibile e rispettosa di uno standard abitativo moderno.

Il micro living sta tracciando la sua identità, ricercando design e stile.
Facciamo qualche esempio?

Il bonsai immobiliare di IKEA nella narrazione city pop

La multinazionale del mobile torna nel mercato immobiliare, dopo la proposta di case modulari a basso costo nei paesi scandinavi. Questa volta sbarca in Giappone con una tiny house da 10 mq, in affitto a meno di un euro al mese, consumi esclusi.

L’esigenza abitativa di Tokyo è una sfida, con una densità di popolazione di oltre 6.000 persone per chilometri quadrato e costi residenziali elevatissimi. IKEA ha accettato la sfida ed allestito questo appartamento, completamente arredato e vivibile, sfruttando la verticalità degli spazi.

Insieme alla pubblicità che fa parlare del brand, viene indicata la possibilità di innovare un mercato già presente e che continuerà a svilupparsi in prossimità dei principali centri produttivi ed economici.

Micro living a Milano

In zona Viale Monza, nell’ex Atahotel, l’immobiliare svizzera Artisa sta realizzando oltre 250 mini appartamenti di 30 mq circa, completamente arredate e cablate, con annessi servizi accessori comuni, dal posto auto alla palestra alla lavanderia. Valore dell’investimento: 30 milioni di euro.

Il canone mensile, calcolato da algoritmi in base al mercato del momento, non è l’euro scarso di Tokyo, ma circa 750 euro al mese.

Artisa prevede di realizzare in Italia 2 mila city pop, come sono chiamati questi micro appartamenti, entro i prossimi 3 anni, in posizioni strategiche, in prossimità di tangenziali e hub di trasporto pubblico. Il progetto è di estendere il modello a tutto il mercato europeo con 15mila unità, forte del successo che ha già vissuto in Svizzera, con una occupazione praticamente assoluta degli appartamenti disponibili.

I destinatari principali dell’offerta sono lavoratori con esigenze di frequente spostamento e studenti, per periodi di affitto di durata variabile tra il mese e l’anno. Le dimensioni variano dai 20 ai 60 mq. Si possono prenotare online mediante apposita applicazione, come una camera d’albergo. L’organizzazione degli spazi è fondamentale e studiato con cura per consentire la migliore abitabilità e l’home-working, ove necessario.

Quale novità porta nella locazione di medio-lungo periodo questo trend “micro”?

Il mercato immobiliare italiano, soprattutto nelle città universitarie, ha generato un progressivo frazionamento di unità immobiliari più grandi in mono o bilocali. Questo ha permesso a lavoratori e studenti non residenti di trovare una sistemazione temporanea in prossimità dei centri di interesse.

Negli ultimi anni molti progetti di riqualificazione urbana hanno previsto la realizzazione di edifici nuovi o totalmente rinnovati da destinare allo stesso target di clientela.

La novità quindi non sta nel micro appartamento in sé, quanto nella filosofia abitativa che lo caratterizza. Studio degli spazi, arredo, comfort tecnologico faranno la differenza. L’ambizione è quella di non rinunciare a nulla sfruttando la verticalità degli spazi.

In una città come Milano la sfida della contemporaneità può essere raccolta guardando anche all’opportunità di riqualificazione di laboratori, showroom, uffici dismessi. Ridurre il degrado dei quartieri, limitare il consumo di nuovo territorio e garantire l’efficientamento energetico sono obiettivi alla portata degli operatori, instant buyer compresi.

Casacash vuole giocare un ruolo di primo piano anche in questo segmento di mercato. Ecco perché lo scouting di nuove opportunità non finisce mai. Se sei un proprietario o un agente immobiliare, puoi fare la tua segnalazione scrivendo a: info@casacashmilano.it.