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Acquisto di casa: 5 ragioni che influenzano la scelta

acquisto di casa

L’acquisto di casa resta uno dei primari progetti della vita dell’italiano medio, secondo i dati del Censis nel 2022 il 70% circa delle famiglie è proprietaria della casa in cui vive, la percentuale sale all’83,9% per quelle più benestanti.

Quali motivazioni spingono all’acquisto di casa

L’elenco delle ragioni che influiscono sulla decisione di acquistare casa è lungo, dominante fra tutte l’idea consolidata da generazioni del “bene rifugio“.
Per il 92% degli italiani, infatti, la proprietà della casa rappresenta la sicurezza per il benessere della famiglia, non solo inteso come valore economico, ma soprattutto esistenziale.

Dall’affitto alla proprietà

L’emancipazione dal canone di locazione è una motivazione importante, che, anche a fronte di un mutuo per la vita, permette di chiudere un rubinetto a perdere e di preservare nel tempo l’investimento fatto per sé e per la propria famiglia.

La società cambia, se fino al 2019 i dibattiti e le statistiche raccontavano di nuove generazioni “fluide”, slegate dalla proprietà e proiettate al solo possesso, dopo la pandemia la situazione è mutata.

Le priorità hanno cambiato di nuovo ordine, lo spazio personale e quello professionale si sono mescolati per necessità, creando una nuova e più complessa consapevolezza della casa, non più mero luogo utile, ma effettivo ambiente vitale, anche per il tempo libero.

Da qui l’esigenza aumentata di spazio privato per tutti i membri della famiglia e, quando possibile, di terrazzi e giardini, a costo di prendere le distanze dal centro.

Lavoro, famiglia e vacanza

Alcune opportunità di carriera richiedono un trasferimento, minimo da un quartiere all’altro, ma anche da una città o da una regione ad un’altra.
Quando il cambiamento coinvolge l’intero nucleo familiare, in genere il passaggio dalla locazione all’acquisto diventa naturale, soprattutto per ripristinare una certa stabilità.

A proposito di famiglia, spesso la scelta di acquistare una casa più grande o più piccola è influenzata dalla composizione del nucleo: un figlio in arrivo per le coppie più giovani, un figlio in partenza per quelle più mature, una separazione e, sempre più spesso, l’accoglienza di un genitore anziano.

I più fortunati investono nell’acquisto della cosiddetta “seconda casa“, nel 2021 sono stati 276.098 pari al +26% rispetto al 2019 (anno di riferimento pre-pandemia).
Chi può investe in località turistiche di forte richiamo, dalle spiagge delle riviere, ai laghi, ma anche in città d’arte e metropolitane, soprattutto chi vuole mettere a reddito gli immobili con affitti brevi o turistici.

Cos’hanno in comune tutti gli acquirenti

L’elenco delle motivazioni potrebbe continuare, diventando sempre più specifico e particolare, ma alcuni requisiti della ricerca sono comuni a tutti i futuri proprietari:

  • comfort abitativo: chiunque cerca nel cambiamento un progresso, chi lo spazio, chi la luminosità, chi la comodità ai servizi. Molti acquistano case in quartieri più prestigiosi, per cambiare stile di vita, altri scelgono la campagna per evitare lo stress del centro cittadino, altri ancora cambiano casa per avvicinarsi a figli e nipoti. Tutti associano l’acquisto ad un miglioramento.
  • eco-sostenibilità: gli avvicendamenti socio-politici internazionali dell’ultimo anno, dopo la pandemia e in concomitanza ai rincari energetici, hanno esponenzialmente aumentato l’attenzione all’ecologia e alla sostenibilità energetica. Finalmente tutti si sentono parte responsabile del futuro del nostro pianeta.
  • capitalizzazione: la politica di rialzo dei tassi di interesse necessaria per affrontare la contingenza inflattiva attuale sta diminuendo il potere di accesso al credito, penalizzando soprattutto la fascia medio-bassa di acquirenti. Tuttavia in questo momento di instabilità finanziaria, il mattone torna prepotentemente ad essere il miglior piano di accumulo per proteggere i propri investimenti.